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ma che pianta mangi?

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Si partirà passeggiando all’interno dell’Orto Giardino Multietnico di ReMida Bologna_Terre d’Acqua per assaggi sensoriali e collezione di piante in speciali erbari, da costruire con scarti aziendali.

Beatrice ci accompagnerà nella scoperta e riscoperta di erbe quotidiane da toccare, osservare, annusare, assaggiare attraverso tutti i nostri sensi e infine cucinare per terminare con un aperitivo molto goloso.

Parte del buffet sarà gentilmente offerto da NaturaSì Bologna.

Programma:
15.30-16.00 accoglienza dei partecipanti, vista al centro ReMida Bologna_Terre d’Aqua
16.00-17.30 passeggiata sensoriale nell’Orto Giardino per scoprire insieme a Beatrice le proprietà alimentari delle diverse da conservare all’interno di speciali erbari.
17.30-19.00 dimostrazione pratica di cucina erbana, allestimento del buffet e per finire aperitivo goloso.

ma che pianta mangi?

“Se un ERBARIO è “una collezione di piante, o di alcune parti di esse, pressate ed essiccate, e successivamente fissate su fogli di carta ”l’impulso e le motivazioni che ci spingono a fare un erbario ci portano sulle TRACCE di un percorso, uno SGUARDO amorevole rivolto al mondo, uno sguardo per le piccole cose, uno sguardo che si lascia stupire.
La creazione di questi erbari è davvero un atto di AMORE “il desiderio di classificare, non per l’arido fine di incasellare, ma per dare un nome a delle creature ammirate e amate, sapendo che mi sarebbero diventate più care dopo essere state conosciute.”
E la RICERCA e la RACCOLTA degli esemplari da conservare diventano un viaggio metaforico sull’amore per la scopetta: “i vagabondaggi a piedi sono diventati così una parte importante della vita: giri alla scoperta di cose nuove (e non occorre neppure andare tanto lontano; lo stesso mistero c’è dappertutto e possiamo incontrarlo nelle erbe tra il selciato e il giardino) con gli occhi vigili, attenti a cogliere qualche particolare mai visto.”
Forse allora un erbario è molto di più di una collezione di piante essicate e pressate, forse è un OMAGGIO allo STUPORE.”
(Ada e Alfonso Sella)